La terra appartiene a coloro che la lavorano con le mani
La terra appartiene a coloro che la lavorano con le mani
La viticoltura piemontese non è altro che il risultato di tante piccole storie fatte da famiglie che hanno conservato le più antiche tradizioni, un mosaico composto da vigneti e colline, memorie e gesti scanditi dal tempo.
Un terroir eterno e immutabile che riflette l’identità dei nostri vini, perché le uve di oggi sono i vini di domani
I vini della nostra terra sono racconti di vita. Esprimono le colline da cui hanno tratto origine, narrando storie di uomini che li hanno, generazione dopo generazione, creati.
Il terroir unico lascia un’impronta minerale e intensa ai vini svelando il fascino del Piemonte, il suo temperamento caparbio e instancabile.
Per esaltare le caratteristiche dei vitigni serve la giusta combinazione fra passione, tecniche agricole, microclima e caratteristiche del suolo.
Abbiamo visto crescere le nostre vigne giorno dopo giorno, così come è cresciuta la consapevolezza che il territorio fosse la risorsa più importante.
MA COSA SIGNIFICA IL TERMINE SÖRÌ?
Nel dialetto locale il termine indica letteralmente soleggiato, esposto al sole, così venivano chiamate quelle posizioni particolarmente favorite dal macroclima locale e quindi ricche di vocazione viticola.
Catalogate e mappate alla metà degli anni ’80, queste sottozone di produzione del Dolcetto sono oggi 76 e possono essere indicate in etichetta.
